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DyNAMICS Highlights

Dynamics Highlights è il canale podcast di diagnostica medica specialistica dove gli Esperti commentano le novità di rilievo dai principali congressi nazionali e internazionali e dalla letteratura scientifica. Questo canale podcast è parte del progetto DyNAMICS Academy realizzato grazie al contributo di Binding Site. Lo scopo di questo canale podcast è informativo ed educazionale. Nulla di quanto viene detto o scritto può essere utilizzato per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o la sospensione di un farmaco senza che prima venga consultato un medico di medicina generale o uno specialista.

Brani

In questo podcast sono descritti i risultati di questo importante studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista JAMA Oncology. Tramite una collaborazione internazionale, che ha coinvolto diversi centri per l’amiloidosi nel mondo, è stato possibile definire i nuovi criteri di risposta e progressione renale, suddivisi in specifiche categorie. Questo lavoro avrà ricadute notevoli per la gestione clinica in pazienti affetti da amiloidosi AL.  Bibliografia Muchtar E, et al. Graded Organ Response and Progression Criteria for Kidney Immunoglobulin Light Chain Amyloidosis. JAMA Oncol. 2024 Aug 1:e242629. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39088206/

05/08/24 • 05:37

In questa sessione di dibattito sono stati discussi i possibili approcci terapeutici ai pazienti con diagnosi di MOGAD, considerato che circa il 50% dei pazienti ha un andamento relapsing e che il decorso di malattia non è inequivocabilmente prevedibile. Sono stati discussi diversi aspetti, tra cui il fatto che la maggior parte della disabilità origina dall’evento onset, che pazienti con andamento monofasico e relapsing hanno una disabilità finale simile (pur essendo possibile un certo aumento di disabilità con le ricadute) e che i pazienti con MOGAD hanno un outcome migliore di quelli con NMOSD, nonché il fatto che la progressione insidiosa di malattia non è un aspetto caratteristico di MOGAD. Si è concordato pertanto di riservare il trattamento immunosoppressivo cronico ai pazienti con andamento relapsing o con disabilità residua dopo l’evento onset ma non ai pazienti con evento monofasico e recupero completo, raccomandando un adeguato trattamento dell’evento onset con steroidi in vena (eventuale aggiunta di PE/IVIG) e successivo lento (in 3-6 mesi) décalage per os della terapia cortisonica, sempre valutando il rapporto rischio/beneficio nei singoli casi.

12/07/24 • 05:29

Dal punto di vista del laboratorio la determinazione della proteina di Bence Jones, e soprattutto la sua quantificazione, non è affatto semplice ed è bene cercare di chiarire alcuni concetti rispondendo a domande che frequentemente ricorrono:Come si ricerca la proteina di Bence Jones?Quando si quantifica la proteina di Bence Jones?Come si quantifica la Proteina di Bence Jones?Esiste un altro metodo?Quali sono i vantaggi di questa metodica?Quali sono i limiti di questa metodica?Cosa è necessario fare?Senza presunzione di essere esaustive, ecco alcune brevi risposte che possono essere di utilità per chi lavora quotidianamente in laboratorio e si trova a far fronte a problemi di ordine pratico.Bibliografia1. Rajkumar SV, et al. International Myeloma Working Group updated criteria for the diagnosis of multiple myeloma. Lancet Oncol. 2014 Nov;15(12):e538-48.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25439696/2. Graziani M, et al. Guidelines for the analysis of Bence Jones protein. Clin Chem Lab Med. 2003 Mar;41(3):338-46.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12705344/3. Natali P, et al. Revisione e aggiornamento del documento di consenso SIBioC per la ricerca e quantificazione della proteina di Bence Jones. Biochim Clin. 2021;45(1):75–86.https://sibioc.it/606/4. Natali P, et al. The dark side of current analytic methods for Bence Jones Proteinuria. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2022 Sep;26(18):6777-6786.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36196726/5. Natali P, et al. Upper reference limits of free light chains in the urine of healthy subjects. Clin Chem Lab Med [Internet]. 2023 May 25;61(s1):s2131–222.Available from: https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/cclm-2023-7064/html

07/06/24 • 05:41

Negli ultimi anni l’armamentario terapeutico del mieloma si è arricchito di due categorie di farmaci profondamente efficaci ma gravati da nuove tossicità: gli anticorpi bispecifici, che reindirizzano le cellule T verso antigeni delle cellule mielomatose, e le CAR-T, cellule T autologhe ingegnerizzate contro le cellule mielomatose. Tra gli eventi avversi rilevati rientrano la sindrome da rilascio di citochine, la sindrome da neurotossicità associata alle cellule effettrici immunitarie (ICANS), le citopenie, l’ipogammaglobulinemia, le infezioni. Per fornire delle indicazioni sulla gestione e la profilassi di questi eventi avversi nel 2022 si è riunita una commissione di ematologi appartenenti all’EMN (Rete europea per il mieloma) insieme a specialisti di terapia intensiva.Bibliografia Ludwig H, et al. Prevention and management of adverse events during treatment with bispecific antibodies and CAR T cells in multiple myeloma: a consensus report of the European Myeloma Network. Lancet Oncol. 2023 Jun;24(6):e255-e269. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37269857/  

14/05/24 • 14:02

In questo podcast sono descritti i risultati di questo importante studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista JASN condotto dal nostro gruppo del Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche dell’Università di Pavia in collaborazione con i colleghi del Centro per l’Amiloidosi di Heidelberg. È stato per la prima volta proposto un sistema di stadiazione prognostica dei pazienti affetti da amiloidosi reattiva a flogosi cronica (AA) e un sistema di stratificazione del danno renale. I risultati delle analisi condotte sulla coorte di test dell’Università di Pavia sono stati in seguito validati nella coorte tedesca.BibliografiaBasset M, et al. Development and Validation of Staging Systems for AA Amyloidosis. J Am Soc Nephrol. 2024 Mar 21. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38512269/

15/04/24 • 06:03

In questo podcast sono descritti i risultati di questo importante studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Kidney International. I colleghi della Mayo Clinic riportano infatti una descrizione dell’analisi proteomica di oltre 2000 casi di biopsie renale risultate positive per amiloidosi renale.BibliografiaCharalampos C, et al. A proteomic atlas of kidney amyloidosis provides insights into disease pathogenesis. Kidney Int. 2023 Dec 12:S0085-2538(23)00861-X. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38096952/

15/01/24 • 06:18

Al recente meeting internazionale ASH 2023 di San Diego sono stati presentati i risultati di un abstract riguardante il beneficio precoce e l'effetto psicologico dello screening della gammopatia monoclonale di incerto significato. Il mieloma multiplo (MM), la macroglobulinemia di Waldenström (WM) e disturbi correlati sono stati associati a un eccesso di rischio di trombosi. Inoltre, i farmaci utilizzati per trattare questi disturbi, in particolare gli agenti immunomodulatori, sono stati associati a un eccesso di rischio trombotico. La gammopatia monoclonale di significato indeterminato (MGUS), il precursore asintomatico di MM, WM e disturbi correlati, è stata anche associata a trombosi arteriosa e venosa. Tuttavia, studi precedenti si basavano su coorti in cui la MGUS veniva diagnosticata come parte della valutazione per altri disturbi medici non correlati. Gli autori dello studio hanno dimostrato che queste coorti presentano una selezione distorta di individui con malattie croniche, tra cui malattie autoimmuni, insufficienza cardiaca, disturbi endocrini e altro ancora. Questo bias di selezione potrebbe aver portato ad associazioni erronee o sovrastima della relazione tra MGUS ed eventi trombotici.BibliografiaRögnvaldsson S, et al. Monoclonal Gammopathy of Undetermined Significance and the Risk of Thrombotic Events: Results from Istopmm, a Population-Based Screening Study in Iceland. ASH 2023, Abstract 216.https://ash.confex.com/ash/2023/webprogram/Paper186098.html

22/12/23 • 09:02

Il gruppo di Neuroimmunologia della Clinica Neurologica dell’Università degli Studi di Verona ha organizzato per il giorno 17 novembre 2023 un congresso scientifico con partecipazione nazionale e internazionale. L’incontro si è posto l’obiettivo di presentare le ultime scoperte nell’ambito delle patologie anticorpo-mediate del sistema nervoso centrale, con particolare focus sulle encefaliti autoimmuni/paraneoplastiche, la neuromielite ottica e le patologie associate ad anticorpi anti-MOG nel paziente adulto e pediatrico.Sono stati discussi gli ultimi criteri diagnostici, l’importanza della corretta scelta dei test diagnostici e la rilevanza di adeguate strategie terapeutiche. Inoltre, l’intervento di associazioni di pazienti nazionali e internazionali ha permesso un confronto attivo e sottolineato l’importanza di un approccio congiunto.Il giorno successivo, in collaborazione con un’associazione americana di pazienti, The Sumaira Foundation, è stata organizzata una giornata dedicata ai pazienti con patologie dello spettro della neuromielite ottica ed encefalite, durante la quale medici di riferimento hanno esposto interventi scientifici e risposto alle domande di pazienti e caregivers.

27/11/23 • 09:19

Il mieloma multiplo è una emopatia maligna la cui sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale sono ampiamente migliorate ma esiste ancora un sottogruppo di pazienti, etichettati come affetti da malattia ad alto rischio, che mantengono una prognosi infausta. È quindi fondamentale definire le caratteristiche di questo sottogruppo per poter procedere con approcci terapeutici adattati al rischio.BibliografiaPalumbo A, et al. Revised International Staging System for Multiple Myeloma: A Report From International Myeloma Working Group. J Clin Oncol. 2015 Sep 10;33(26):2863-9.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26240224/ Marcon C, et al. Experts' consensus on the definition and management of high risk multiple myeloma. Front Oncol. 2023 Jan 23;12:1096852. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36755858/

25/10/23 • 10:39

Sono stati pubblicati recentemente i primi criteri diagnostici di MOGAD (myelin oligodendrocyte glycoprotein antibody-associated disease) da parte di un gruppo internazionale di esperti (Banwell B, et al. Lancet Neurol. 2023). In questo lavoro si sottolinea come MOGAD sia una patologia che può colpire sia il paziente pediatrico sia il paziente adulto, che può avere un andamento monofasico o relapsing e che interessa in maniera sostanzialmente uguale il sesso maschile e femminile. I pazienti con MOGAD hanno tipicamente un coinvolgimento del nervo ottico (con un severo calo visivo e un interessamento radiologico bilaterale, anteriore ed esteso) e/o del midollo spianale (con lesioni estese o brevi, un frequente interessamento centrale e coinvolgimento del cono midollare) e/o dell’encefalo (con un quadro di encefalopatia, ADEM, encefalite corticale, coinvolgimento del tronco encefalico). Nei criteri si discute la rilevanza dell’utilizzo di test anticorpali adeguati ossia di cell-based assay (CBA) fixed o live, sottolineando la maggior sensibilità e specificità del test live, la rilevanza di monitorare il titolo anticorpale nel tempo e la raccomandazione di non testare gli anticorpi indiscriminatamente per ridurre il rischio di falsi positivi.Quindi, in base ai nuovi criteri diagnostici un paziente può ricevere una diagnosi di MOGAD se:presenta una manifestazione clinica core (neurite ottica/mielite/ADEM/deficit cerebrali monofocali o polifocali/deficit del tronco encefalico o del cervelletto/encefalite cerebrale corticale) e un test sierologico per anticorpi anti-MOG chiaramente positivo (ossia superiore di almeno due volte la soglia di positività per il live CBA o > 1:100 per il fixed CBA);presenta almeno un criterio clinico core, una positività per MOG a basso titolo / una positività senza titolo / una positività solo liquorale e almeno 1 criterio clinico o radiologico di supporto associate a negatività per gli anticorpi anti-AQP4.BibliografiaBanwell B, et al. Diagnosis of myelin oligodendrocyte glycoprotein antibody-associated disease: International MOGAD Panel proposed criteria. Lancet Neurol. 2023 Mar;22(3):268-282. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36706773/

05/09/23 • 08:12

In questo podcast sono descritte le principali novità che sono state discusso nel corso del recente quinto workshop internazionale del gruppo di ricerca internazionale sulle malattie renali legate alle componenti monoclonali, l’International Kidney Monoclonal Gammopathy Research Group (IKMG) (www.ikmg2023.com). Nel corso di questa due giorni, svoltasi a Milano nel maggio 2023, gli esperti internazionali si sono incontrati e confrontati in merito ad aspetti relativi alla diagnosi, la stratificazione prognostica, l’approccio terapeutico e la valutazione della risposta al trattamento delle malattie renali legate alla componente monoclonale.Programma del congresso:https://manage.ercongressi.it/storage/ercongressi/article/pdf/137/19373-PROGRAMMA%20IKMG%202023.pdfAtti del congresso:https://manage.ercongressi.it/storage/ercongressi/article/pdf/151/19373-Abstract%20E-Book-%20IKMG.pdf

31/07/23 • 06:31

Gli anziani con mieloma multiplo sono una popolazione in crescita per cui è necessario personalizzare il loro trattamento non solo in base alla malattia, ma anche sulla base del loro stato di salute. Gli individui invecchiano diversamente poiché, con l'avanzare dell'età, vi sono perdite relative alla funzione fisica e cognitiva e aumentano le comorbidità mediche. La presenza di questa eterogeneità presente nell'invecchiamento risulta critica per gli anziani con mieloma per i quali sarebbe utile fare una previsione delle tossicità correlate al trattamento. Accorrono in aiuto dei sistemi di punteggio validati per calcolare le fragilità del paziente.BibliografiaGrant SJ, et al. Treatment of older adult or frail patients with multiple myeloma. Hematology Am Soc Hematol Educ Program. 2021 Dec 10;2021(1):46-54. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8791156/

09/05/23 • 04:30

In questo studio - “Assessment of renal outcome following therapy in monoclonal immunoglobulin deposition disease: Emphasizing the need for a consensus approach” - Pianko et al. descrivono una casistica di pazienti affetti da monoclonal immunoglobulin deposition disease (MIDD), concentrandosi sulla valutazione della risposta d'organo in questi pazienti tramite l'applicazione dei criteri dell'IMWG e dell'International Society of Amyloidosis.BibliografiaPianko MJ, et al. Assessment of renal outcome following therapy in monoclonal immunoglobulin deposition disease: Emphasizing the need for a consensus approach. Am J Hematol. 2023 Mar;98(3):421-431. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36588413/

19/04/23 • 05:17

In questo podcast viene descritto lo svolgimento di tre convegni tenutisi a Modena il 15, 16, 17 marzo 2023. Il primo dal titolo “La fertilità nel XXI secolo. Sinergie tra clinica, laboratorio e ricerca”, il secondo dal titolo “Convegno di Immunometria, test tradizionali e innovativi in medicina di laboratorio: appropriatezza ed efficacia diagnostica” ed infine il terzo dal titolo “Crioglobulinemia. Laboratorio e clinica, una collaborazione virtuosa per la corretta gestione di una patologia rare - IV Edizione”.

06/04/23 • 05:23

Durante il recente convegno di Neuroimmunologia Clinica tenutosi a Napoli sono convenuti neurologi e immunologi/reumatologi a parlare di malattie autoimmuni con coinvolgimento del sistema nervoso. Vi è stato un focus particolare sulle forme "sieronegative" in cui, a fronte di un fenotipo clinico suggestivo di una determinata patologia, non si riscontrano gli auto-anticorpi associati. Il riscontro di anticorpi è ciò che permette spesso una diagnosi definita e, quindi, una terapia più precoce e mirata.È stato sottolineato come, negli anni, la fetta di pazienti sieronegativi nelle diverse patologie, sia del sistema nervoso centrale che periferico, è andata man mano riducendosi grazie alle maggiori conoscenze, con scoperta di nuovi autoanticorpi, ma anche grazie all'uso di tecniche di laboratorio più accurate.

16/02/23 • 06:03

Recenti progressi nella gestione delle gammopatie monoclonali, in particolare del MM, hanno portato a un sensibile miglioramento della sopravvivenza del paziente. Parallelamente, l'introduzione dei concetti di gammopatia monoclonale di significato renale/clinico, hanno chiarito l'iter diagnostico necessario all’inquadramento dei pattern di danno tissutale associato e alla loro prognosi, renale e generale. Per quanto riguarda la cast nephropathy, risulta sempre più chiara dalla letteratura la necessità di una diagnosi precoce. Nel 2021 è stata pubblicata una review sulla gestione del danno renale acuto in pazienti affetti da mieloma multiplo che fa il punto sulle conoscenze acquisite.BibliografiaBridoux F, et al. Management of acute kidney injury in symptomatic multiple myeloma. Kidney Int. 2021 Mar;99(3):570-580.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33440212/

19/01/23 • 04:52

Breve introduzione sui temi di maggiore interesse affrontati durante il congresso (trattamento nella fase pre-clinica di malattia, sospensione della terapia, concetto di "PIRA" e biomarcatori) e focus sulla relazione avente come oggetto la meta-analisi compiuta da un gruppo di ricercatori internazionali sulla sintesi intratecale di catene leggere kappa delle immunoglobuline (kappa index). Vengono descritti i risultati della revisione della letteratura e, in conclusione, viene consigliato di inserire il kappa index come alternativa alle bande oligoclonali all'interno dei criteri diagnostici per la Sclerosi Multipla in occasione della prossima revisione dei criteri.

24/11/22 • 05:40

Il questo podcast si illustreranno brevemente i contenuti del “XXVIII CORSO CEFAR: Le proteine dal laboratorio alla clinica” tenutosi il 19, il 25 ottobre e l’8 novembre 2022 in tre sessioni webinar. La prima sessione si intitolava “Il ruolo del laboratorio nel monitoraggio delle discrasie plasmacellulari”, la seconda “Malattie infiammatorie croniche” e la terza “Recenti sviluppi nel mieloma multiplo, nuove sfide per il laboratorio”. Questo corso, incentrato sulla diagnostica proteica e ricco di spunti che traggono origine dalla pratica quotidiana, fornisce utili aggiornamenti per i professionisti di laboratorio con una particolare attenzione all’approccio clinico.

22/11/22 • 05:11

In occasione del Congresso Europeo per il Trattamento e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla, la GJCF, un’associazione di pazienti americana volta allo studio e alla ricerca delle patologie demielinizzanti anticorpo-mediate, ha organizzato un pomeriggio di update sulla terapia e gli unmet needs di NMOSD (Neuromyelitis optica spectrum disorder) e MOGAD (Myelin oligodendrocyte glycoprotein antibody-associated disease). Sono stati discussi i recenti trials terapeutici nei nuovi farmaci volti al trattamento dell’NMOSD: l’eculizumab che ha come target il complemento, l’inebilizumab che è un anticorpo monoclonale anti-CD19 e il satralizumab, un anticorpo monoclonale che ha come target il recettore dell’interleuchina 6. È stato poi discusso il prossimo aggiornamento dei criteri diagnostici dell’NMOSD, resosi necessario soprattutto per il miglior inquadramento delle forme sieronegative. Sono stati inoltre discussi i quattro unmet needs ritenuti di maggior rilievo: 1. L’accesso globale ai test sierologici ed alle terapie; 2. L’attività di malattia indipendente dalle ricadute; 3. La consapevolezza e l’educazione di medici e pazienti; 4. Il riconoscimento e la gestione delle disparità. Infine, sono stati presentati alcuni casi clinici che hanno stimolato la discussione sulle scelte terapeutiche e gestionali dei pazienti con NMOSD e MOGAD.

15/11/22 • 08:28

Il dott. Arcoleo commenta l’editoriale “Intravenous Immune Globulin Therapy in Dermatomyositis” di Anthony Arnold Amato (Neurologo a Boston, Massachusetts) pubblicato sul New England Journal of Medicine a ottobre 2022 in cui vengono fatte alcune riflessioni sui risultati del trial ProDERM che ha portato all’approvazione da parte della FDA dell’uso delle immunoglobuline in endovena come terapia per il trattamento della dermatomiosite.BibliografiaAmato AA. Intravenous Immune Globulin Therapy in Dermatomyositis. N Engl J Med. 2022 Oct 6;387(14):1320-1321. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36198183/

25/10/22 • 08:30

In questo studio è riportata la più grande casistica di pazienti affetti da amiloidosi AL sottoposti a trapianto renale. Tramite questo studio multicentrico internazionale, sono stati definiti i criteri di eleggibilità a trapianto renale.BibliografiaHavasi A, et al. Outcomes of renal transplantation in patients with AL amyloidosis: an international collaboration through The International Kidney and Monoclonal Gammopathy Research Group. Blood Cancer J. 2022 Aug 18;12(8):119. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35982035/

11/10/22 • 05:28

Lo studio delle catene leggere libere (FLC) è diventato un'area di enorme interesse per molti clinici con l'obiettivo di rivelare l'esatto ruolo biologico e il potenziale utilizzo delle FLC nella routine clinica. Inoltre, l'attenzione prestata alle funzioni immunologiche delle FLC ha acceso una nuova luce sul loro contributo patogeno in diverse malattie infiammatorie croniche di origine autoimmune. Il rilascio di antigeni intracellulari in seguito alla morte cellulare o all'eliminazione inefficace dei detriti apoptotici, la modifica degli autoantigeni e il mimetismo molecolare possono innescare la produzione di immunoglobuline dopo l'attivazione e l'espansione policlonale delle cellule B, mediante le quali vengono rilasciate le FLC. La scoperta delle FLC policlonali come potenziali biomarcatori è iniziata con l'osservazione delle loro maggiori concentrazioni in una varietà di fluidi biologici correlati a pazienti con malattie autoimmuni. Questa recensione si occupa dell'uso di FLC policlonali per identificare la gravità e monitorare l'esito dopo il trattamento in alcune malattie autoimmuni, in particolare lupus eritematoso sistemico, miastenia grave, sclerosi sistemica, artrite reumatoide e sindrome di Sjögren, come supportato dal fatto che i livelli di FLC sono correlati con entrambi i marcatori di attivazione delle cellule B e altri marcatori specifici dell'attività della malattia. In un prossimo futuro, sulla base delle prove mostrate, le FLC potrebbero probabilmente funzionare come marcatori prognostici precoci di gravità e anche come indicatori di risposta al trattamento o valutazione precoce della ricaduta in malattie autoimmuni selezionate.BibliografiaNapodano C, et al. Free light chains and autoimmunity. Autoimmun Rev. 2019 May;18(5):484-492.https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30844547/

13/09/22 • 14:32

Il focus di questo podcast è su quanto emerso durante il convegno “BIG DATA ed intelligenza artificiale in Medicina di Laboratorio” che si è svolto a Bologna il 18 maggio 2022. L’evoluzione delle tecnologie digitali in Medicina di Laboratorio sta generando una lenta trasformazione che potrebbe portare nei prossimi anni a nuovi scenari e a un ruolo dei laboratori ancor più integrato nel processo clinico-diagnostico. L’enorme produzione di dati tipica del laboratorio permette di generare Big Data che possono essere analizzati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale.L’obiettivo di questo convegno è stato quello di definire lo stato dell’arte sui Big Data di laboratorio alla luce delle attuali tecnologie informatiche disponibili utilizzando esempi applicativi già adottati o in fase di sviluppo.

01/07/22 • 05:31

Il dott. Derudas commenta lo studio “Prospective urinary albumin/creatinine ratio for diagnosis, staging, and organ response assessment in renal AL amyloidosis: results from a large cohort of patients” - Basset M, et al. Clin Chem Lab Med. 2022; 60(3):386-393.Il coinvolgimento renale in corso di Amiloidosi AL è molto frequente, interessando approssimativamente 2/3 dei pazienti alla diagnosi. Questa manifestazione di malattia non ha un impatto maggiore sulla sopravvivenza dei pazienti, correlata principalmente al coinvolgimento cardiaco, ma può determinare la comparsa di una insufficienza renale cronica terminale con necessità dialitiche. Lo sviluppo di un danno renale terminale a sua volta conduce un peggioramento della qualità della vita dei pazienti, limita l’accesso a determinati trattamenti (p.e. immunomodulanti) e può interferire con l’interpretazione di esami laboratoristici essenziali per la gestione della patologia. Recentemente si è sentita la necessità di definire una modalità facilmente ed estensivamente riproducibile per stratificare la severità dell’interessamento renale. Un primo sistema di stadiazione è stato proposto da Palladini nel 2014 sulla base di due biomarcatori quali il dosaggio della proteinuria delle 24 ore e calcolo del Filtrato Glomerulare Stimato (eGFR) secondo la formula MDRD (“Modification of Diet in Renal Disease”), che ha permesso di poter definire tre gruppi di rischio in base alla presenza o meno dei fattori di rischio con cut-off per la proteinuria di 5 gr nelle 24 ore e per eGFR di 50 ml/min per 1,73 m2. Inoltre, la riduzione del 30% della proteinuria delle 24 ore in assenza di un peggioramento del eGRF > 25% a sei mesi è stata definita come criterio di risposta renale con la possibilità di predire sopravvivenza di organo. Questo sistema per la valutazione del rischio, per quanto affidabile e facilmente applicabile, trova però un vulnus nella valutazione della proteinuria delle 24 ore. Questo esame risulta spesso disagevole, spesso eseguito in maniera errata per cui associato a frequenti errori pre-analitici. Si sono per questo motivo valutati biomarcatori alternativi ma che mostrassero correlazione con il dosaggio della proteinuria della 24 ore in modo da poterla sostituire. Nel 2022 Basset e colleghi hanno proposto come biomarcatore alternativo la ratio della albumina/creatinina urinarie (UACR o RAC) sul primo mitto del mattino (per maggiore specificità nella determinazione della microalbuminuria). Questo test è stato valutato prospetticamente, in parallelo con il dosaggio della proteinuria delle 24 ore, in una popolazione ampia ed indipendente afferente al Centro di Pavia. La RAC ha mostrato una correlazione pari a circa il 90% con la proteinuria delle 24 h (per un cut-off di 300 mg/g) nell’identificazione del danno renale e il valore di 3600 mg/g (corrispondente a 5 gr/24 ore di proteinuria) ha permesso di distinguere tre stadi di rischio nella popolazione con interessamento renale. Il sistema basato sulla RAC ha inoltre mostrato una maggiore capacità di discriminare la popolazione nei diversi gruppi di rischio probabilmente per una minore probabilità di errori pre-analitici. Inoltre, l’utilizzo della RAC al posto della proteinuria per la definizione della risposta renale (riduzione del 30% della RAC in assenza di un peggioramento del eGRF > 25% a sei mesi) ha mostrato una elevata sensibilità nella predizione del rischio dialitico e una correlazione con la proteinuria delle 24 ore superiore all’80%, con validazione interna della popolazione afferente al Centro di Pavia.La RAC rappresenta quindi un valido e facilmente utilizzabile biomarcatore per la diagnosi, prognosi e definizione di risposta della amiloidosi AL renale.BibliografiaBasset M, et al. Prospective urinary albumin/creatinine ratio for diagnosis, staging, and organ response assessment in renal AL amyloidosis: results from a large cohort of patients. Clin Chem Lab Med. 2022 Jan 13;60(3):386-393. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35018751/

22/06/22 • 07:59

Il focus del podcast è quanto emerso durante il congresso sugli sforzi dell'AINI volti a coordinare i controlli di qualità sulle indagini diagnostiche di laboratorio in ambito neuroimmunologico e su un progetto mirato a rendere maggiormente accessibili a tutti i centri indagini di secondo livello.

27/05/22 • 06:12

Questo meeting ha riunito una task force di esperti nell’ambito delle encefaliti autoimmuni, supportata dal gruppo di studio dell’European Academy of Neurology, che si sono riuniti per creare delle linee guida sul trattamento di queste patologie. Nel corso del meeting, sono state proposte delle letture di esperti e si sono creati dei gruppi di discussione e confronto, che poi hanno esposto collegialmente le analisi relative ai dati di lettura ed alle propose basate sul consensus di esperti. In particolare, si è discusso lo stato di progresso delle linee guida, la storia delle encefaliti autoimmuni, l’utilità dell’imaging, della diagnostica avanzata e di nuovi possibili biomarcatori sierici e liquorali. Il meeting ha inoltre posto la base per creare future collaborazioni scientifiche, basate sulla standardizzazione dei dati e la condivisione di database, volte a migliorare la qualità di studi futuri e a generare studi prospettici randomizzati controllati, con lo scopo finale di migliorare la qualità della ricerca scientifica europea in ambito neuroimmunologico.

09/05/22 • 06:32

Anche nel 2021 le Free Light Chains (FLC) sono state oggetto di interesse in diversi corsi e convegni (1-3). Tra questi si segnala in particolare l’evento del 30.09.2021 dal titolo “Gammopatie Monoclonali di significato clinico: aspetti diagnostici e terapeutici”, svoltosi in modalità webinar sotto la responsabilità scientifica del Prof. Giovanni Palladini. Il dott. Cigliana propone alcune considerazioni su quanto è emerso nei diversi convegni e sul ruolo, sempre più consolidato, delle FLC come biomarcatore circolante sensibile e specifico nelle discrasie plasmacellulari.(1) Accademia Nazionale di Medicina: Digital Event “Gammopatie Monoclonali di significato Clinico: Aspetti Diagnostici e Terapeutici” - 30.09.2021 h. 14.45-17:10 - ECM 3.0 (G. Palladini, E. Cavalcanti, A. Pani, P. Milani, P. Musto)(2) AORN Caserta: “L’Applicazione Diagnostica delle Catene Leggere Libere nella matrice biologica sierica, urinaria e liquorale” (Discrasie Plasmacellulari, Patologie Renali associate a gammopatie monoclonali, Sclerosi Multipla e patologie neurologiche infiammatorie: A. Petruziello, G. Cigliana, F. Fontana, P. Natali, A.M.R. Repice, T. Biagioli, U. Basile, C. Napodano)(3) Webinar ECM 09.12.2021 “Technology and Management Laboratory Day”: “Test delle Catene Pesanti più Catene Leggere Libere: aumentare l’efficacia nel monitoraggio delle gammopatie monoclonali mediante un parametro di decorso specifico e sensibile” (A. Steffan/U. Basile)

04/03/22 • 05:21

In occasione della giornata mondiale delle encefaliti è stato organizzato un pomeriggio di condivisione medico-paziente, nel corso del quale sono state affrontate diverse tematiche, con focus sulle encefaliti autoimmuni e sull’impatto che queste patologie hanno sui pazienti e i familiari. È stata discussa la rilevanza della diagnostica di laboratorio nella diagnosi differenziale delle encefaliti autoimmuni e, in particolare, l’importanza della ricerca di anticorpi contro antigeni di superficie e onconeurali con metodi adeguati, sensibili e avanzati (includendo live cell-based assay e immunoistochimica) e facendo riferimento a centri dedicati. È stata poi discussa la rilevanza dell’approccio neuropsicologico, che comprende la descrizione del profilo di compromissione cognitiva, il monitoraggio dell’andamento della malattia, l’analisi dei fattori extra-cognitivi (come le alterazioni del tono dell’umore e la fatica) e la strutturazione di interventi di riabilitazione neuropsicologica. È stata inoltre discussa la safety della vaccinazione per SARS-CoV-2 in questi pazienti. Alcuni pazienti hanno poi riportato le loro esperienze personali e c’è stato un attivo scambio di opinioni e risposte tra medici e pazienti.

02/03/22 • 08:08

L'abstract presenta i dati di un sottostudio del progetto “population-based” iStopMM, che ha effettuato uno screening della popolazione islandese per la ricerca di gammopatie monoclonali a finalità di prevenzione del Mieloma Multiplo.Il “unmet medical need“ alla base di questa valutazione risiede nell'assenza di valori di riferimento delle catene leggere libere sieriche (sFLC) affidabili per la diagnosi, prognosi e valutazione alla risposta alla terapia delle discrasie plasmacellulari nella popolazione con insufficienza renale (eGFR < 60 ml/ml/1,73 m2). I riferimenti attualmente considerati riguardano la ratio (0.37 – 3.10) ma non i valori delle catene kappa e lambda. Altra finalità è stata l’impatto di nuovi riferimenti renali delle sFLC sulla diagnosi delle LC-MGUS (Light Chains Monoclonal Gammopathy of Clinical Significance), caratterizzate dall'assenza di immunoglobuline intatte e catene leggere alla elettroforesi sierica e immunofissazione sierica.Degli 80759 partecipanti allo studio sono stati valutati 6503 (12%) individui con eGFR < 60 ml/ml/1,73 m2. Suddividendo la popolazione in funzione del grado del danno renale (eGFR 45-59 ml/ml/1,73 m2, eGFR 30-44 ml/ml/1,73 m2, eGFR < 30 ml/ml/1,73 m2) si è osservato che i pazienti sottoposti a emodialisi presentavano valori di sFLC ratio simili a partecipanti con eGFR di 45-59 e 30-44 ml/min/1,73 m2 e inferiore a popolazione con eGFR < 30 ml/min/1,73 m2 mentre i valori delle catene k e lamba sono simili fra la popolazione in emodialisi e grave insufficienza renale (eGFR < 30 ml/min/ 1,73 m2) ma superiori alle altre due popolazioni.La prevalenza delle LC-MGUS è pari a 1.2% della popolazione.BibliografiaThorir Einarsson Long, et al.Defining New Reference Intervals for Serum Free Light Chains in Individuals with Reduced Kidney Function: Results of the Population- Based on Iceland Screens Treats or Prevents Multiple Myeloma (iStopMM) Study, Blood, Volume 138, Supplement 1, 2021, Page 542.https://ash.confex.com/ash/2021/webprogram/Paper153827.html

14/01/22 • 07:59

In questo congresso sono state affrontate diverse tematiche, con focus sulle malattie demielinizzanti, autoimmuni e paraneoplastiche del SNC e sull’impatto che la pandemia da COVID-19 ha avuto sulla loro gestione. È stata discussa la rilevanza della diagnostica di laboratorio nella diagnosi differenziale della Sclerosi Multipla e in particolare l’importanza della ricerca delle bande oligoclonali, della determinazione del K index e della ricerca di anticorpi specifici (anti-MOG e AQP4). È stata poi descritta l’utilità dei nuovi marcatori di danno assonale, in particolare i neurofilamenti a catena leggera (NfL), nel quantificare e monitorare nel tempo l’attività di malattia. Nella seconda parte del congresso, sono state presentate le encefaliti autoimmuni e paraneoplastiche. In particolare, sono state descritte le forme legate ad anticorpi di recente scoperta e sono stati presentati i nuovi criteri diagnostici. Anche attraverso la discussione di casi clinici, è stata sottolineata la rilevanza della diagnostica di laboratorio avanzata con riferimento a centri dedicati che permette, tramite l’utilizzo dell’immunoistochimica e di live cell-based-assay, di incrementare la sensibilità diagnostica. Infine, è stato discusso l’impatto che la pandemia da COVID-19 ha avuto sull’incidenza delle malattie infiammatorie del SNC e del SNP, riportando anche i recenti dati sulla safety del vaccino in queste patologie.

22/12/21 • 06:24