Come in un quadro cubista con l’aria di sfida sedeva scomposta
L’aria di chi sconvolge e lo sa e scosta la gonna con gran dignità
E senza rigore un letto non ha ma non per miseria né per povertà
Ed ogni mattina ha un profumo diverso, ieri di salso, oggi di gelso
Nuda come una bozza spogli i segreti di chi i tuoi seni disegna
E quelli di chi non ha mai capito la poesia di una donna anche sotto un vestito
Musa di chi è perso, la regina odor d’assenzio
La storia si è sbiadita come un quadro ad acquerello
Ma il tuo nome fugge ancora dal silenzio
Che non porta né corona né cappello
Pallida dea degli artisti, con lunghe notti passate a parlare
Di surrealisti, la guerra e i suoi sensi, alzi le spalle davanti al bicchiere
Coi vizi indecenti, meretrice e regina, lo spirito audace rimpianto al mattino
E l’ombra sul fianco ha un profumo diverso, ieri di whisky e oggi di mosto
Nuda come una bozza spogli i segreti di chi i tuoi seni disegna
E quelli di chi non ha mai capito la poesia di una donna anche sotto un vestito
Musa di chi è perso, la regina odor d’assenzio
La storia si è sbiadita come un quadro ad acquerello
Ma il tuo nome fugge ancora dal silenzio
Che non porta né corona né cappello
Musa di chi è perso, la regina odor d’assenzio
La storia si è sbiadita come un quadro ad acquerello
Ma il tuo nome fugge ancora dal silenzio
Che non porta né corona né cappello